UnTerritorio
Un collettivo multidisciplinare ed eterogeneo che parte dallo spazio, dall’architettura e dalla città, da un’idea di comunità estesa, da un terreno comune che guarda alla riqualificazione, alla riattivazione attraverso la cultura, la partecipazione della cittadinanza, utilizzando tecniche audio-visive e tecnologie digitali, attività aperte e spazio pubblico.
UnTerritorio è una #prospettiva in avanti.
Un’idea che mette al centro la valorizzazione delle potenzialità dei territori, la presa in cura dei luoghi, l’analisi e la ricerca, il patrimonio materiale e immateriale, storie e narrazioni, strategie e politiche, comunicazione e divulgazione.
Chi Siamo
UnTerritorio è un’associazione culturale che prende forma nell’aprile 2022, dopo un anno intenso di progetti e riflessioni, scambi e sogni.
I fondatori sono Davide Vero, Giorgia Greco e Mattia Zambianchi uniti da esperienze comuni nell’ambito dell’architettura, dell’arte e del digitale.
L’idea è quella di costruire un collettivo aperto alla sperimentazione e al dialogo sui temi legati al patrimonio, alla rigenerazione territoriale e alla partecipazione attiva, riflettendo sui temi della contemporaneità, sul recupero (materiale e immateriale) sull’ambiente, sul rapporto fra uomo e natura, facendo ricerca sul campo e proponendo nuove dimensioni per dell’esperienza culturale.
UnTerritorio è un percorso inclusivo e creativo.
Il punto da cui partire è il luogo, dall’intreccio delle relazioni che rendono lo spazio vivibile e vissuto. Uno spazio fisico e al contempo digitale, utilizzando strumenti innovativi e nuove tecniche di narrazione e fruizione.
Dalle Langhe e dal Roero muovendo verso altre geografie.

Progetti
Progetto come proposta, come elemento inclusivo del lavoro sul territorio, fornendo un supporto agli enti locali nella definizione delle strategie e delle attività da svolgere, coordinando il processo e intervenendo nella sua realizzazione, mettendo insieme attori e ascoltando le diverse istanze.
Progetti come risposta, come modalità di lavoro attraverso la cultura, l’arte e l’architettura. Riscoprendo il patrimonio locale, coinvolgendo la comunità, ricercando nuove modalità di racconto e restituzione, reinterpretando storie e memorie.
Progettare come un laboratorio permanente sul territorio.
BANDO: BANDO FUORI ORARIO. Sperimentazioni culturali - Fondazione CRC
LUOGO: Comune di Santa Vittoria d’Alba
RUOLO: Ideazione e coordinamento progetto, comunicazione e monitoraggio
PERIODO: ottobre 2021 – in corso
DESCRIZIONE:
Il progetto “Sounds of Traces. Esperienze digitali per il Comune di Santa Vittoria d’Alba”
intende costruire attraverso il lavoro e il coinvolgimento delle scuole, le associazioni artistiche e sportive presenti e attive sul territorio, un percorso di valorizzazione e promozione del patrimonio artistico e culturale presente nel Comune: dai resti romani del “Turriglio” alla Confraternita di San Francesco, passando per la Chiesa di San Rocco alla Gispoteca Gioachino Chiesa.
L’itinerario digitale proposto è un percorso che parte dalle origini del Comune, alla vittoria dei Romani sui Visigoti (402 d.C.), in occasione della quale venne eretto un monumento, di cui rimangono il recinto e il tamburo cilindrico centrale.
L’idea progettuale è di partire da queste tracce per la ricostruzione tridimensionale che ha l’obiettivo di testimoniare l’antico disegno e la sua architettura.
Un’esperienza immersiva per i visitatori che potranno cogliere il bene sia in remoto che direttamente sul luogo con i loro dispositivi portatili (matrice QR code che rimanda a spazio 3d navigabile / visita virtuale).
L’itinerario procede poi verso la parte alta del Comune, incontrando la Chiesa di San Francesco con l’oratorio dove è conservato un importante ciclo di affreschi (fine ‘400) che ritraggono la Passione di Cristo, qui il visitatore potrà immergersi e comprendere i 19 riquadri attraverso un lavoro di ridisegno e re-intrepretazione fatto dagli studenti dell’Istituto comprensivo e attraverso l’utilizzo di un robot di scrittura (Scribit) che metterà in luce temi e particolari.
Il percorso si concluderà poi con la Gispoteca Gioachino Chiesa e la Chiesa settencentesca di San Rocco, nel primo caso il visitatore potrà muoversi in un ambiente virtuale che riproduce lo spazio di produzione artistica e le opere (tour con foto panoramiche 360°), mentre nel secondo potrà vedere e ascoltare uno spettacolo di danza (videoclip) creato per l’occasione, per il sito della chiesa.
LUOGO: Comune di Gorzegno (proponente), Comuni di Bergolo, Camerana, Cortemilia,
Levice, Monesiglio, Prunetto, Saliceto e Torre Bormida (co-proponenti).
RUOLO: ideazione proposta, coordinamento progetto e attività, comunicazione e monitoraggio
PERIODO: gennaio 2022 – in corso
DESCRIZIONE:
La proposta ha l’obiettivo di coinvolgere i giovani, della Valle Bormida e non solo, per un progetto attivo sulla consapevolezza ambientale, sulla presa in cura del territorio e per la proposta di strategie di sviluppo sostenibile a partire dall’infrastruttura ecologica. In particolare, la proposta guarda alla Valle Bormida e al territorio dei 9 Comuni compresi dal tratto di fiume che va da Saliceto sino a Cortemilia al fine di realizzare una serie di attività che possano favorire la partecipazione dei giovani e dell’intera collettività, favorendo la consapevolezza e l’impegno sui temi del cambiamento climatico, oltre a coinvolgere tutti i portatori di interesse e gli attori interessati all’iniziativa (associazioni, gruppi locali, protezione civile, media, istituti scolastici e di ricerca).
Il progetto “Attraverso LaBormida: Ecosistemi e cambiamenti lungo il fiume” proposto dal Comune di Gorzegno e dagli attori della Valle Bormida ha come obiettivo principale il rafforzamento dell’impegno dei giovani riguardo gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’Agenda 2030, con particolare riferimento all’obiettivo n.13 “Lotta contro il cambiamento climatico” (rafforzamento resilienza e capacità adattamento, integrazione politiche, miglioramento formazione). Il tema centrale è il fiume, la Bormida, che nel progetto assume la funzione di intelaiatura per un lavoro di ricerca, rappresentazione e sperimentazione attraverso un sistema lineare che segue il corso del fiume per individuare punti di interesse, storie e progetti lungo una progettualità nel tempo. Un’opportunità di sviluppo sostenibile e per riflessioni sui temi ambientali che mettono al centro il passato tragico della Bormida, l’inquinamento dell’ACNA, il disastro ambientale e le lotte, i fenomeni metereologici estremi come le alluvioni (es.1994) e il rischio idrogeologico, il paesaggio odierno e il presente con la possibilità di una ripresa in possesso del fiume, di un nuovo rapporto, possibili percorsi di sviluppo, culturali e turistici, produttivi e sociali.
Inoltre, la proposta ha come valore aggiunto quello di rafforzare partenariati e collaborazioni a livello territoriale, proponendo percorsi di cittadinanza attiva e di comunicazione, tenendo insieme diverse scale (locale-regionale-internazionale) e attori con competenze e ruoli differenti, tutti impegnati alla realizzazione di sinergie tra ricerca e sensibilizzazione, adattamento ai cambiamenti climatici e sviluppo sostenibile. La proposta si colloca all’interno di un percorso più ampio portato avanti dal territorio della Valle Bormida, dall’Unione Montana dell’Alta Langa e dalle autorità locali, ne sono un esempio il Contratto di Fiume, il progetto “Atlas Bormida” e il “Festival Identità Territorio”.
I risultati attesi e le ricadute previste sono da un lato il coinvolgimento dei giovani, in generale della comunità, sui temi del cambiamento climatico, dall’altro il rafforzamento di una partnership territoriale in grado di lavorare in maniera sinergica sui diversi aspetti riguardanti l’ambiente della Valle Bormida, proponendo azioni di ricerca e conoscenza, monitoraggio del rischio e descrizione della vulnerabilità, promozione e diffusione, sensibilizzazione e sviluppo, anche economico, a partire dal fiume e dal suo habitat. Un cambiamento nel modo di vedere il fiume e di fare lungo il fiume, la Bormida come occasione, per il presente e il futuro, un progetto che diventa un tassello all’interno di una strategia più ampia.
LUOGO: Comune di Santa Vittoria d’Alba
RUOLO: ideazione proposta, coordinamento progetto e attività, supporto tecnologico e
audiovisivo, comunicazione e monitoraggio
PERIODO: marzo 2022 – in corso
DESCRIZIONE:
La “Gipsoteca Gioachino Chiesa”, sita nel Comune di Santa Vittoria d’Alba, è un museo locale di proprietà comunale che si colloca in una posizione strategica, all’interno del centro storico e affacciata sulla Valle del Tanaro e sulle colline delle Langhe. La sua posizione, sull’altura del Comune di Santa Vittoria, ha da sempre connesso gli spazi del museo con gli altri siti monumentali del Comune, intessendo una relazione diretta con il patrimonio storico-architettonico del luogo: la chiesa parrocchiale e quella di San Rocco, la torre campanaria e il castello, la sede del Municipio e la Confraternita di San Francesco. Proprio con quest’ultima, negli ultimi anni – su iniziativa della municipalità – si è instaurato un legame che va al di là della reciprocità e della vicinanza fisica, creando un percorso comune che connette le opere della Gipsoteca con gli affreschi medioevali contenuti all’interno della Confraternita. L’attuale percorso museale, dunque, mette in relazione il ciclo di affreschi dell’oratorio della Confraternita di San Francesco con le opere dell’artista Gioachino Chiesa, creando una relazione spuria tra i 19 riquadri della Passione di Cristo (risalenti all’ultimo decennio del Quattrocento) e le molte opere dell’artista contemporaneo che nell’arco della sua lunga carriera si è mosso tra arte figurativa ed astratta, gessi e bronzi, marmi e quadri, toccando temi storici e di matrice sociale (es. il monumento ai caduti di tutte le guerre, 1967). Un percorso lungo più di sei secoli che attraverso i due beni mette in tensione le diverse tracce del tempo – da qui l’idea del progetto “WALK ON TRACES” –, sedimentazioni non soltanto fisiche del Comune di Santa Vittoria, ma portati di un cambiamento più ampio: sociale e culturale, espressivo e formale.
Partire da queste tracce e riflessioni, dalla connessione tra la Gipsoteca e la Confraternità, significa lavorare attorno ad un nuovo sistema locale basato sul patrimonio, dentro ad un polo museale che pur mantenendo una scala locale si colloca all’interno di un panorama più ampio, costituendo un tassello fondamentale per l’identità del luogo e del territorio, un’occasione di riflessione e di immersione attraverso il tempo e l’arte.
Il progetto “WALK ON TRACES. Percorsi dal digitale al tangibile per Santa Vittoria d’Alba” prende le mosse da questa premessa per proporre un ulteriore percorso, costruendo una nuova narrazione parallela e aggiuntiva a quella esistente con l’obiettivo di migliorare la fruizione del museo, dei due beni (Gispoteca e Confraternita), per migliorarne l’accessibilità e per favorirne una conoscenza più diffusa.
Un progetto di valorizzazione, dunque, che opera su un livello immateriale utilizzando gli strumenti digitali per ampliare l’accessibilità attraverso un percorso multimediale, rivolgendosi ad un pubblico più ampio e differenziato, senza distinzioni: sia per la comunità locale che per il turismo straniero, per bambini e per un pubblico adulo, tenendo in conto delle persone con difficoltà motorie e sensoriali.
WALK ON TRACES è un progetto che punta a rimuovere le barriere, architettoniche e linguistiche, fisiche e culturali, attraverso una proposta di allestimento e di fruizione multimediale. Un’iniziativa che prende le mosse da un percorso di valorizzazione che affonda nel tempo, attraverso una programmazione e una strategia più estesa. Da un lato il museo si è dotato di un sistema per permettere l’accessibilità motoria anche a persone con disabilità fisiche attraverso l’acquisto di un montascale cingolato (iniziatiava “SmART Visit per tutti” finanziata dalla Fondazione CRC all’interno del bando “Patrimonio Culturale 2020”), dall’altro
dell’inserimento della Gipsoteca e dell’Oratorio all’interno di un percorso di visita virtuale (iniziativa “Sound of Traces” finanziata dalla Fondazione CRC all’interno del bando “Fuori Orario 2021”).
La continuazione di un’esperienza immersiva per i visitatori incentrata sulle opere della Gipsoteca e sugli affreschi dell’Oratorio della Confraternita ha come obiettivo quello di aumentare l’offerta attraverso l’utilizzo di nuove tecnologie e metodi di visualizzazione, strumenti complementari alla fruizione dal vivo, creando un ambiente virtuale parallelo e complementare a quello reale. Un lavoro di ricerca e approfondimento, di restituzione e interpretazione che coinvolge la comunità, le associazioni locali e scolastiche, oltre che
professionisti dell’ambito digitale.
Nello specifico “WALK ON TRACES” prevede di partire dalla mappatura virtuale del Comune e dei suoi beni, dal lavoro interpretativo e divulgativo sul patrimonio per concentrarsi sul museo oggetto di candidatura. Il nuovo allestimento multimediale e di accessibilità virtuale proposto si integra con i progetti precedenti proponendo una nuova modalità che muove dal complesso museale per arrivare alla visita virtuale della Gipsoteca e della Confraternita. L’utente, in remoto o sul luogo, potrà dunque visualizzare (tramite pannelli e QR code) direttamente sul proprio dispositivo portatile (smartphone, tablet o PC) tutto il complesso espositivo e artistico per poi scegliere il “livello” di interesse ed iniziare una visita al suo interno. Un virtual tour tra le opere e immerso negli affreschi, spostandosi nell’ambiente attraverso “hotspot” (punti
caldi) e potendo scegliere di inquadrare elementi distintivi, quali per esempio una statua di Gioachino Chiesa o una porzione del ciclo di affreschi ed avere contenuti aggiuntivi. L’opera descritta, infatti, potrà essere approfondita attraverso un’audioguida multilingua, immagini ad alta risoluzione, una descrizione (frutto del lavoro di ricerca e restituzione) e altri contenuti correlati dell’opera inquadrata (intervista autore o esperti, videoclip musicate, podcast relativi a storie o narrazioni alternativi).
BANDO: PNRR M1C3 INTERVENTO 2.1 - ATTRATTIVITÁ DEI BORGHI STORICI PROGETTO
LOCALE DI RIGENERAZIONE CULTURALE E SOCIALE
RUOLO: ideazione proposta, coordinamento partecipanti
PERIODO: febbraio – marzo 2022
DESCRIZIONE:
Pian di Fo’ è un toponimo, uno spazio geografico tra i Comuni di Gorzegno e di Niella Belbo, un punto posizionato nel mezzo del versante che da un borgo porta a quello successivo, risalendo o ridiscendendo il pendio che caratterizza la morfologia di queste valli: dal Belbo alla Bormida, i due torrenti che ne hanno segnato la storia geologica e umana. Una storia di colline e piccoli insediamenti, acqua e pietre, terra e boschi, uomini e lavoro. Pian di Fo’ è un nome che riecheggia ancora nei racconti degli anziani del posto: “sta proprio lì, tra i due Paesi”, un punto di contatto, un “ponte” ideale su cui costruire una proposta di rigenerazione e di valorizzazione del territorio. Il “piano dei faggi” che allude alla sua natura, alle sue potenzialità date dal proprio “piano”, dal progetto, prendendo le mosse da passato lontano, osservando il presente - spesso caratterizzato dall’abbandono - e immaginando il futuro, scrivendolo.
Pian di Fo’ è guardare verso quel lato troppo scosceso, troppo aspro, la volontà di due amministrazioni – quella di Gorzegno e quella di Niella Belbo – di parlarsi, di ragionare insieme, superando una distanza e un vincolo morfologico, l’intenzione di progettare insieme una strategia di recupero e di rivitalizzazione, non soltanto fisica ed economica, ma anche culturale e sociale dell’area.
Pian di Fo’ è un modo di fare, forse un po’ “fou” per dirla in francese, una specie di “pazzia”.
In realtà il progetto muove dalle identità del territorio, dal territorio e dai suoi beni salienti, ricercando le radici che innervano questo pezzo di Alta Langa. Unire due paesi confinanti, superando i 10km che dividono i due paesi, colmando i 466 m di dislivello che li separano, dalla punta dell’Empire State Building a terra in pochi minuti, immergendosi in una natura incontaminata.
Pian di Fo’ è un territorio ideale, una metonimia che individua i due centri storici - di Gorzegno e Niella Belbo - oggetto del programma di rigenerazione. Ripensando al versante dimenticato che li separa, troppo scosceso per essere coltivato ma che un tempo era un luogo di vita e lavoro. Un luogo costituito dai terrazzamenti in pietra che accomodavano la pendenza per le colture, dai boschi che erano fonte di sostentamento continua, dalle strade che innervavano il suolo collegando i due paesi, uno spazio di storie e di vissuti.
Pian di Fo’ è un percorso che collega i due borghi, partendo da un fiume, la Bormida, per arrivare ad un altro: il Belbo. Un percorso di “adattamento” alle nuove istanze del territorio e dei suoi abitanti, alle urgenze legate alla tutela del patrimonio materiale e immateriale, ai grandi obiettivi dello sviluppo sostenibile (Agenda 2030). Obiettivi da declinare sul luogo, nei due borghi, attraverso azioni mirate in merito alla promozione di una formazione inclusiva e transgenerazionale, favorendo l’uguaglianza, promuovendo una crescita sostenibile e duratura, garantendo un modello di consumo sostenibile, adottando misure per fronteggiare i cambiamenti climatici, proteggendo l’ecosistema, rafforzando partenariati sovralocali.
Pian di Fo’ è una strategia che riporta ai temi della tradizione e della tutela, ponendo l’accento sull’innovazione cultura e sociale, promuovendo nuove forme – anche tecnologiche – di fruizione dei beni, lavorando sul recupero dei beni e del patrimonio dei due borghi. Una strategia che si fonda sugli elementi essenziali che caratterizzano questi territori, gli elementi naturali, la materia che ne ha definito lo sviluppo e che – oggi – potrebbero di nuovo essere gli elementi su cui fondare il futuro: “l’acqua, le pietre e il bosco”.
Pian di Fo’ è un’iniziativa materica, fisica, che a partire dagli elementi naturali individua interventi di messa in sicurezza, recupero e valorizzazione di beni dalla valenza storica, monumentale e paesaggistica. Un modello che a partire dal costruito, dalle tracce o dai beni, propone percorsi paralleli di fruizione alternativa e innovativa, intercettando la memoria del luogo, il patrimonio immateriale delle genti, degli eventi, delle storie e delle microstorie: dal lavoro agricolo alle tradizioni (ad esempio la pallapugno), alle celebrazioni o agli eventi dramatici che hanno segnato questi luoghi (dalla Resistenza al disastro ambientale dell’ACNA, con l’inquinamento della Bormida). Riportando in luce le voci, facendo parlare i luoghi, anche attraverso i grandi narratori che queste terre le hanno descritte. Dai più recenti, come Gianni Farinetti, sino a Beppe Fenoglio, la voce di queste valli, il loro cantore, impastato di queste colline, delle loro tragedie, delle vite “grame” e dei grandi fatti, testimone di questi luoghi così complessi, scrittore in grado di mettere in luce un paesaggio esistenziale e una memoria collettiva, oggi perduta.
Pian di Fo’ è un progetto comune di riscoperta, di riconnessione e rigenerazione dei borghi di Gorzegno e Niella Belbo.
Il progetto si sviluppa lungo alcune linee di azione principali che si strutturano attraverso interventi e sotto-interventi specifici, lavorando alle diverse scale, coinvolgendo un pubblico diverso, recuperando beni e patrimonio, pianificando uno sviluppo sostenibile e duraturo dei due borghi attraverso una strategia condivisa fra i Comuni di Gorzegno e di Niella Belbo.
RUOLO: comunicazione e contenuti audivisivi, supporto ideazione festival
PERIODO: gennaio 2022 – maggio 2022
DESCRIZIONE:
L’A.S.T.I. FEST 2022 prende le mosse dalle edizioni precedenti, dagli oltre 40 eventi che hanno coinvolto più di 2.000 persone, realizzati nella città e sul territorio: seminari, laboratori, mostre e discussioni che hanno da sempre sottolineato il carattere dialogico ed esplorativo della rassegna.
Con l’edizione del 2022 a tema “Città e territori di prossimità” ancora di più emergere il carattere innovativo del progetto, ibridando le esperienze fisiche con quelle virtuali, ampliando il pubblico e la partecipazione di importanti ospiti e relatori di caratura internazionale. A mutare non sarà l’approccio, né il valore dei contenuti, quanto la modalità comunicativa che porterà i temi urbani e dell’architettura tratti ad una scala più ampia, interagendo con una comunità allargata.
L’audiovideo e la comunicazione online saranno una componente importante della nuova edizione della rassegna, non soltanto da un punto di vista di promozione quanto di valorizzazione e di messa in tensione di questioni e sfide territoriali emergenti, soprattutto se considerate in un contesto più ampio.
L’obiettivo, come per il FUORI FEST, è dunque quello di partire dalla città di Asti e dal suo territorio per portare in luce riflessioni, per discuterle e per proporre nuove idee e strategie di sviluppo, il tutto ampliano il pubblico e mirando ad una partecipazione attiva sia dei professionisti che della cittadinanza. Un ibrido non soltanto nei modi ma anche nelle attività e negli eventi che verranno realizzati: workshop e convegni, laboratori e mostre, camminate e letture. Una molteplicità che prenderà forma anche attraverso le altre discipline e manifestazioni coinvolte: dalla danza al teatro, per arrivare alla musica.
La rassegna sarà costantemente comunicata online, anche attraverso i social media, per coinvolgere il più possibile il pubblico. Tutte le attività saranno registrate tramite riprese AV e saranno poi diffuse sia in modalità streaming che on demand, in modo da costruire un archivio digitale del lavoro di ricerca e confronto sulla città di prossimità, su Asti e sul suo territorio, materiale di proposta per il futuro delle pratiche urbane.
Contatti
PEC: info@pec.unterritorio.com
t: +39 3331138529